USA, TECNOLOGIA OBSOLETA: IL PENTAGONO SI AFFIDA ANCORA A FLOPPY E PC DEGLI ANNI ’70
Sembra incredibile ma al Pentagono utilizzano ancora tecnologia risalente agli anni ’80 e anche ’70. Secondo l’ultimo rapporto del Governamental Accountabiliuty Office (Gao), l’organismo del Congresso Usa che monitora il funzionamento degli uffici federali, tutte le operazioni che riguardano l’ombrello nucleare americano vengono coordinate da un computer Ibm degli anni ’70 e un floppy disk del tutto obsoleto. L’ARSENALE nucleare difensivo degli Stati Uniti è ancora affidato a dischetti e computer IBM degli anni ’70, malgrado i contribuenti statunitensi paghino circa 61 miliardi di dollari all’anno per mantenere aggiornate le apparecchiature tecnologiche dei vari dipartimenti del Pentagono, quest’ultimo pare collezionare modernariato informatico.
Nel rapporto dettagliato del GAO si legge che il sistema della Difesa che coordina i missili balistici intercontinentali, i bombardieri nucleari e i loro aerocisterna “gira su computer IBM Serie-1 degli anni ’70 e usa floppy disk da 8 pollici”. La portavoce del Pentagono, il Tenente Colonnello Valerie Henderson, ha risposto ad Associated Press che “è ancora in uso perché, per farla corta, funziona ancora”. “Comunque per rispondere alle preoccupazioni di obsolescenza, i drive con floppy sono programmati per essere sostituiti da dispositivi digitali sicuri alla fine del 2017”.
Insomma il GAO ha suggerito al Pentagono di darsi una mossa, anche se in effetti è previsto un aggiornamento completo dell’intero Nuclear Command, Control, and Communications nel 2020. Fra le tante bizzarrie individuate dal GAO ci sono anche altri pezzi di antiquariato. Il Dipartimento del Tesoro per i profili dei contribuenti si affida ancora a un software basato su linguaggio assembly che gira su vecchi mainframe IBM. Il Dipartimento degli Affari dei Veterani gestisce le paghe, pensioni e altri servizi con un software in COBOL. Lo stesso vale per il Dipartimento di Giustizia, in relazione ai livelli di sicurezza e custodia. “Il governo corre il rischio di mantenere sistemi che hanno esaurito la loro efficacia”, conclude il GAO.